
Un nuovo studio esamina se l'IA potrebbe essere un aiuto automatizzato nei compiti creativi, con risultati misti: sembrava aiutare le persone meno naturalmente creative a scrivere storie brevi più originali, ma ha ridotto la creatività del gruppo nel suo complesso. È un compromesso che potrebbe diventare sempre più comune man mano che gli strumenti AI impattano sui progetti creativi.
Lo studio è stato condotto dai ricercatori Anil Doshi e Oliver Hauser rispettivamente presso University College London e University of Exeter, ed è stato pubblicato su Science Advances. E sebbene sia necessariamente limitato a causa della sua focalizzazione sulle storie brevi, sembra confermare il sentimento espresso da molti: che l'IA può essere utile, ma alla fine non offre nulla di veramente nuovo nei progetti creativi.
“Il nostro studio rappresenta una visione preliminare su una domanda molto ampia su come i grandi modelli linguistici e l'IA generativa in generale influenzeranno le attività umane, compresa la creatività”, ha detto Hauser a TechCrunch in un'email. “Mentre c'è un enorme potenziale (e, senza dubbio, una enorme iperbole) affinché questa tecnologia abbia grandi impatti nei media e nella creatività in generale, sarà importante valutare l'IA in modo rigoroso — anziché solo implementarla ampiamente, con l'assunzione che avrà risultati positivi”.